28 febbraio 2010


abbasso il razzismo


Proprio ieri parlavo con mio padre del motivo di tanto razzismo nel mondo. Gli raccontavo che nello spogliatoio della mia squadra di calcio alcune persone parlano dei neri con molto disprezzo, sempre mettendo in evidenza la diversità del colore della pelle. Non so il motivo di così tanto disprezzo ma io credo che gli europei vogliano dimostrare che non esistano nazionalità che siano uguali alla loro. Chiamandoli “negri”, come si usava nel tempo dello schiavismo, facendoli sentire animali ,inferiori ,persone che nella società non hanno alcun valore ,vogliono dimostrare la loro superiorità. I telegiornali secondo me preferiscono mandare in onda notizie che riguardano rom e zingari invece che fare capire la grande corruzione che c’è in Europa e soprattutto in Italia. Da noi infatti esiste prostituzione, mafia, sfruttamento del lavoro minorile e la classe politica italiana non dà certamente un grande esempio.
Io parlo dell’ Italia negativamente perché non posso accettare che nel posto dove sono nato ,dove ho vissuto la mia infanzia, dove passerò la mia adolescenza e dove diventerò adulto, dopo 200 anni dall’abolizione della schiavitù dei neri, possa ancora esserci questo pensiero .Noi europei non possiamo permetterci di giudicare i neri , gli zingari e i rumeni come persone estranee alla nostra società . Non è cosi ! Anzi vorrei ricordare a tutti coloro che li giudicano che sono proprio quei “negri “ che fanno i lavori più faticosi come ad esempio lavorare in strada sotto il sole a stendere l’asfalto bollente. E chi pulisce le nostre belle case europee ? Chi si alza alle tre per farci il nostro buon formaggi che tutti noi andiamo comprare al supermercato e che viene esportato in tutto il mondo come prodotto italiano?
Adesso c’è un partito chiamato” lega nord “ il suo ideale è che tutte le persone emigrate o provenienti dal sud non possono fare parte dello Stato italiano. In realtà i leghisti vorrebbero una nazione chiamata Padania che comprende solo le regioni del nord Italia . Nelle ultime elezioni la lega ha raccolto molti voti .Questo mi pare un segnale di grande regressione dell’ Italia. Ci sono ragazzi che non pensano quanto la parola “negro” può offendere .Qualche volta penso che per capire la sofferenza di certe persone bisognerebbe trovarsi nei loro panni .
Di rumeni ,zingari e neri viene detto che sono antipatici ,che sono ladri ,che sono sporchi .Io penso che non sono affatto diversi da noi e che può esserci tra loro qualcuno antipatico, o ladro o sporco così come può esserci fra noi .
Io credo che ogni uomo debba avere le stesse opportunità da qualunque paese provenga .Dovremmo essere noi della nuova generazione a credere in una società in cui non esiste il razzismo

26 febbraio 2010

video divertenti

video incredibili


Video divertenti - Cani

Compilation di video divertenti

fernando torres compilation

fernando torres fenomeno del Liverpoll.

Michael Jordan

Il giovane Michael frequenta la Emsley A. Laney High School, ma è un ragazzo molto timido; Impegna tutte le sue energie nello sport per cercare di emergere, praticando numerose attività: pallacanestro, baseball, football americano, golf, nuoto e altri, insieme ai fratelli. Micheal non eccelle nello studio, che non lo interessa più di tanto, ma comincia a farsi notare negli sport, brillando soprattutto nel football americano (come quarterback) e nel baseball (come lanciatore). Anche nel basket il ragazzo se la cava, ma viene escluso dalla squadra di basket della sua scuola, la Laney High School, dato che alle selezioni l'allenatore non lo ritiene abbastanza dotato. Nel frattempo, all'età di 15 anni, per la prima volta riesce a schiacciare nel corso di una partita di street basket. Era alto 1 metro e 80. Finalmente il talento emerge, assieme alla sua crescita fisica (più di 10 cm in un anno)

: alle selezioni questa volta viene subito scelto, e già nelle prime partite giocate si conquista la fama di dunker ("schiacciatore" in slang), grazie alle stupende schiacciate che è in grado di fare, ben al di sopra della media dei suoi coetanei. Nel frattempo, però, prima di dedicarsi al mondo della pallacanestro professionistica, partecipa durante l'estate ai Giochi olimpici estivi di Los Angeles 1984, nella nazionale statunitense guidata da Bobby Knight, vincendo il suo primo oro olimpico. Fino al 1988, gli USA, infatti, portarono alle Olimpiadi una formazione composta solo di giocatori universitari, e non di atleti professionisti. Difatti non venne convocato per i Giochi Olimpici di Seoul 1988, in quanto ormai professionista.

Jordan viene scelto dai Chicago Bulls come terza scelta assoluta nel primo giro del draft NBA , al momento del suo arrivo, la squadra dei Bulls è una delle peggiori della NBA, avendo disputato diverse stagioni letteralmente disastrose, e fra quelle con meno spettatori, tanto da aver valutato l'opportunità di spostarsi da Chicago per cercare maggiore pubblico. Sarà proprio intorno a Michael Jordan che si formerà, a poco a poco, una nuova squadra, che arriverà poi a essere la dinastia che ha dominato la lega statunitense negli anni novanta.

La sua non eccezionale altezza (1,98 m, o 6'6") risultava largamente compensata da una velocità d'esecuzione e una potenza atletica fuori dal comune, che lo rendevano una minaccia versatile sul parquet di gioco, capace di giocare sia come playmaker che come ala piccola, oltre alla sua posizione tipica di guardia tiratrice.

Il suo esordio in campionato avviene contro i Washington Bullets

In quella partita mette a segno ben 16 punti e porta Chicago alla prima di tante vittorie che si susseguiranno negli anni a venire. Il talento e gli sforzi di Jordan vengono premiati con la convocazione per la partita delle stelle nel mese di febbraio, l'NBA All-Star Game, e dopo pochi mesi viene premiato come matricola dell'anno.

La seconda stagione con i Bulls, però, non la inizia nemmeno: il 25 ottobre 1985 si infortuna alla caviglia durante una partita di preseason contro i Golden State Warriors. Per Jordan sono cinque mesi di stop.

Il 14 marzo 1986 rientra sul parquet con 18 partite di regular season ancora da disputare volendo dimostrare le sue capacità ancora una volta e con un finale di stagione regolare fantastico trascina i Bulls ai play-off.

Purtroppo il padre di Jordan, James, venne assassinato nel 1993. Di ritorno dal funerale di un amico, decise di fermarsi sul bordo di una autostrada interstatale nella Carolina del Nord per riposarsi un po'. Mentre stava dormendo, due criminali locali si fermarono, lo uccisero e rubarono la sua Lexus, che gli era stata regalata proprio da Michael. Gli autori del fatto furono rapidamente rintracciati poiché avevano effettuato alcune chiamate con il telefono cellulare della vittima.

Il 6 ottobre 1993, in una conferenza stampa sovraffollata di giornalisti, Michael comunica alla Lega e al mondo la sofferta decisione di lasciare la pallacanestro. Le sue parole sono: "Ho perso ogni motivazione. Nel gioco del basket non ho più nulla da dimostrare: è il momento migliore per me per smettere. Ho vinto tutto quello che si poteva vincere. Tornare? Forse, ma ora penso alla famiglia.".

E così interruppe non definitivamente la sua cariera sportiva.

La Feltrinelli il mese di febbraio ospita, una volta alla settimana, un cantante per promuovere il suo cd.
Quasta settimana c'era Marco Mengoni: vincitore di X-Factor e finalista al festival di Sanremo.
Già alle 14.00, sono arrivate ragazze da bologna e dintorni per assicurasi di vederlo, anche se lui sarebbe arrivato solo alle 18.00.
Alle 16.00 si sono accorti che c'erano già 200 persone perciò, hanno deciso di fare 250 biglietti che equivalevano a una foto e un autografo.
Erano semplici foglietti gialli con inciso sopra il timbro della Feltrinelli e il numero.
Marco è arrivato alle 18.00 e se ne è andato alle 21.00.
Io, l'Anna, la Frency e la Giorgia ci siamo andate e abbiamo avuto: foto, autografo e bacino!!

frati e suore emigrano!!

é tornato il nostro uomo!!!!



finalmente dopo tanto tempo!!!é arrivato lorenzo!!!
da gerusalemme.ne sentivamo molto la mancanza e oggi abbiamo avuto il piacere di poterlo incontrare un altra volta,l'unica cosa è che si è dimenticato il suo compagno a mapanda in africa dove è a fare compagnia alla nostra super suora!! anche di lei ne sentiamo molto la mancanza ma poco tempo fa ci ha mandato dall'africa una lettera molto lunga e commovente (per mia mamma)che comunque ci ha fato capire che la lucia può fare molto bene anche in africa dove sta bene e ci pensa tanto...
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25 febbraio 2010

Cambiano le scuole e i loro indirizzi...

Piccolo riassunto della riforma dei licei.

La scuola superiore cambia con l'anno scolastico 2010-2011. Fra le diverse scelte ci sono solo 6 indirizzi liceali, rispetto ai 396 prima della nuova riforma. Questi sono:

Liceo Classico
le materie principali di questo indirizzo sono: italiano, latino, greco, storia e filosofia. La peculiarità è l'introduzione di una lingua straniera per tutti e cinque gli anni. E' stata potenziata l'area scientifica.

Liceo Musicale
E' la novità della riforma. Si divide in due sezioni: musicale e coreutica. Quella musicale prevede in particolare analisi, composizione e storia della musica, laboratori di musica insieme. La sezione coreutica, invece, prevede storia e tecniche della danza, laboratorio coreutico e coreografico, teoria e pratica musicale per la danza. In comune hanno le materie ordinarie.

Liceo Artistico
Oltre alle materie comuni, ci sono sei indirizzi per ciascuno dei quali, vengono effettuati laboratori ad hoc: arti figurative, architettura, audiovisivo e multimedia, design, grafica, scenografia.

Liceo Scientifico
Aumentano il numero delle ore di matematica e delle discipline scientifiche. L'opzione scienze applicate prevede l'informatica al posto del latino, meno ore di filosofia e più di scienze naturali.

Liceo Linguistico
La particolarità è l'insegnamento di tre lingue straniere. Nel terzo e quarto anno, vengono insegnate in lingua straniera rispettivamente una e due materie non linguistiche.

Liceo Delle Scienze Umane
Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico. Si può scegliere l'opzione economico-sociale dove al posto del latino si studia una seconda lingua straniera.

il petrolio, una risorsa da non sprecare...

25 febbraio 2010

L’onda nera del Lambro a Parma

Per fermarla si stanno installando barriere mobili

Alcune barriere mobili ad alta densità stanno per essere poste su Po dalla Protezione civile dell'Emilia Romagna per tentare di arginare l'onda nera di petrolio, che dal Lambro si è ormai riversata sul fiume, raggiungendo i comuni della provincia di Parma.

Demetrio Egidi, della Protezione civile dell'Emilia Romagna, ha spiegato a Sky tg24 che arriveranno anche centrifughe per separare l'olio denso dall'acqua ed eliminarlo: “Contiamo che operazione possa essere messa in campo per le prossime 72 ore”.

Le prime avvisaglie dell'arrivo della macchia oleosa sono state registrate ieri sera, 24 febbraio, dopo le 20, ha reso noto Enel Green Power, e il Po continua a trasportare lungo il tratto piacentino di fiume ingenti quantità di liquido creando un fronte lungo tutti i 400 metri dello sbarramento di Isola Serafini, dove si trova la centrale Enel Green Power. Il fiume sta continuando a trasportare altre chiazze che si vanno addensando ma al momento lo sbarramento sta trattenendo il liquido.

È un problema non poco serio ….questo è solo un esempio di come l’uomo può danneggiare la natura con questo “oro nero” così definito per la sua preziosità che ha ai giorni nostri.

Come se non bastasse sta scatenando guerre ovunque e non cosette da niente, ma migliaia di morti.

Si sono già trovate altre fonti di energia ma visto che sono più costose, non vengono applicati i giusti apparecchi e la terra purtroppo ne soffre. Perché l’uomo non si rende conto che la natura sta scomparendo e sta provocando danni quasi irreparabili…per esempio il buco nell’ozono o l’effetto serra…la Terra va curata,o almeno trattata bene e non bisogna usare tutte le sue risorse troppo in fretta e sprecandole, visto che per questo motivo ci sono anche un sacco di animali in via d’estinzione.

Insomma bisogna fare qualcosa se non vogliamo ritrovarci tra meno di cinquant’anni con un mondo distrutto dai suoi stessi abitanti…e non bisogna pensare “ah tanto anche se io risparmio ci sono gli altri che inquinano” perché “tutto quello che facciamo è una piccola goccia in un oceano, ma quell’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo” ( madre Teresa di Calcutta).

Cerchiamo di risparmiare energia il più possibile per esempio spegnendo gli stand-by della tv o del computer a fine uso, ma ci sono anche tanti altri metodi, basta provarci.

Cecy

24 febbraio 2010

IT'S MY LIFE- BON JOVI

This ain't a song for the broken-hearted
No silent prayer for the faith-departed
I ain't gonna be just a face in the crowd
You're gonna hear my voice
When I shout it out loud

It's my life
It's now or never
I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
(It's my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just wanna live while I'm alive
It's my life

This is for the ones who stood their ground
For Tommy and Gina who never backed down
Tomorrow's getting harder make no mistake
Luck ain't even lucky
Got to make your own breaks

It's my life
And it's now or never
I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
(It's my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just want to live while I'm alive
'Cause it's my life

Better stand tall when they're calling you out
Don't bend, don't break, baby, don't back down

It's my life
And it's now or never
'Cause I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
(It's my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just want to live while I'm alive

It's my life
And it's now or never
'Cause I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
(It's my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just want to live while I'm alive
'Cause it's my life!

Goal

Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l' amara luce.
Il compagno in ginocchio che l' induce,
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla-unita ebbrezza- par trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si getano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti i' odio consuma e l' amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere
- l' altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasto sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch' io son parte.

Umberto Saba

23 febbraio 2010

Piccoli momenti di felicità



Mi alzo e vedo piovere, “a cosa serve la vita se non sa darci altro che sofferenze e dolori?”. La giornata ormai incombe, non posso più stare senza far niente. Mi preparo e parto. L’autobus è come sempre sgangherato, il vociare dei ragazzi mi dà fastidio. Vorrei capire il senso del mio stare qui, ma proprio non ci riesco. La condensa sui vetri getta il mondo in una dimensione parallela, tutto appare offuscato e senza colori, sembra squallido, scialbo. Poi, d’improvviso cade la borsa a una vecchia signora. Mi chino, la tiro su senza notevole sforzo e la rendo. "Grazie" mi dice. Poi se ne va. Grazie. Goccia di rugiada fresca in mezzo a un temporale. Meravigliosa elevazione della parola, confusione di sentimenti. Sono sceso e, aspettando, riflettevo. Sentivo un piacere misterioso pervadere tutta la mia povera anima indebolita da già troppe prove. Infine la vedo. Come una sensazione inafferrabile, come la gioia: non da capire, ma da gustare prima di perderla. Ci sono quasi, questo buio tunnel di angoscia sta per finire. Forse ho trovato qualcosa che possa sconfiggere questo malumore. Al culmine del pensiero giunge con fare mesto l’autobus tanto sospirato. Tristemente mi siedo, ma non mi arrendo. Continuo a pensare e improvvisamente giunge l’ispirazione. Lo so. Ora so perché questa parola, queste sei lettere affidate al vento che ulula lasciando il suo messaggio alla gente, valgono più della tristezza, più della mia stessa vita. Vado a scuola felice, finalmente le gocce che solleticano la mia faccia hanno un significato più grande del bagnato che resta sul mio corpo.

L'Uomo



Vi è mai capitato di salire sulla vetta di una montagna, guardare giù la luce del tramonto che bagna le verdi vallate, la neve perenne che sfida indomita la luce e il calore emessi dal sole? Quali pensieri giungono a voi durante quel magico momento?


Io mi dico sempre: “guarda Davide, il mondo è ai tuoi piedi!” Ma è veramente possibile ciò? Può l’uomo sconfiggere le leggi che la sua stessa natura gli impone? Qualcuno dice di sì. Qualcuno crede che sia un compito dell’uomo raggiungere e superare i limiti imposti dalla stessa natura. Ognuno poi ha la sua opinione. Una domanda vorrei fare a tutti: fino a dove? Quando l’uomo smette di fare del progresso trasformandolo in danno?


Voglio analizzare il modo in cui gli animali superano gli ostacoli: quando c’è un problema loro si evolvono piano piano per superarlo. Confrontiamolo con quello dell'uomo: quando noi trova una difficoltà, la abbatte a sue spese. Così se vogliamo attraversare le montagne, le perforiamo, se abbiamo bisogno di muoverci velocemente, inventiamo il motore.


Cosa manca dunque all’uomo? La misura. Non possiamo riempire il mondo dei nostri rifiuti, non possiamo aggiungere all’aria tonnellate di gas senza conseguenze.


Forse è proprio l’animo umano che ci fa agire così. Mi sembra che nessuno riesca ad accettare ciò che trova fuori dalla sua portata. È forse per questo che l’uomo manipola e modifica (a volte in peggio) qualunque ambiente sia più grande, magnifico, immortale di lui.


Già, immortale. È forse la ricerca dell’immortalità quella che spinge l’uomo a tanta violenza? Dando un occhiata ai giochi più usati dalla gente, ci rendiamo conto di quale ruolo ha la morte nella società. È quindi paura quella che spinge l’uomo. Una paura tale che almeno nella finzione egli ribalta i ruoli e si rende padrone della morte, diventandone infine succube.

22 febbraio 2010

Gli eremiti
Ci sono tre eremiti su un monte che passano le giornate in meditazione, preghiera e contemplazione. Siedono con le gambe incrociate ai vertici di un immaginario triangolo equilatero. Dopo circa sei mesi dall'inizio della meditazione uno dei tre volge lo sguardo al cielo e fa:- Stasera è una bella serata! E riabbassa lo sguardo. Passati altri sei mesi il secondo fa:- Stasera è una bella serata... però c'è un po' di vento!E si rimette in contemplazione. Trascorsi di nuovo altri sei mesi, il terzo sbotta:- E no! A rega' se siamo venuti per fare casino, ce ne andiamo!!

Frutta secca
- Papà... ti piace la frutta secca?- Si... perché?- Niente... sta andando a fuoco il giardino

Ritornano le balene


È accaduto grazie alle leggi restrittive sulla caccia ai cetacei e a una nuova sensibilità collettiva; senza dimenticare la diffusione del whalewhatching, le escursioni organizzate che consentono di osservare da vicino questi giganti del mare. Secondo i dati comunicati dall’International Whaling Commission la popolazione delle megattere e le balene della Groenlandia è in aumento. Attualmente la balena bianca e la balenottera minore non sono più a rischio di estinzione.

La battaglia per proteggere le balene e anche tutta la fauna marina non è ancora terminata. Sono molte le specie minacciate dalla pesca eccessiva e sconsiderata, oltre che dall’ inquinamento marino. Per fortuna sono sempre di più le persone che comprendono quanto sia importante proteggere gli oceani e le specie animali che ci abitano.

I giovani e gli scandali politici


Sono un giovane bolognese e da mercoledì 17 in città siamo rimasti senza sindaco: è l’ennesimo scandalo politico. Anche senza avere la sentenza, l’effetto immediato è quello di allontanare e disinteressare le persone dalla politica. È più un rischio dei giovani che in questo mondo non sono ancora entrati perché continuando così rischiano di non entrarci mai. Le ore di educazione civica e lo studio della Costituzione mi stanno insegnando come la politica sia il cuore di un paese civile e quindi i politici siano al servizio del popolo. Questi scandali rischiano di distruggere questi ideali, tanto più che sono trasversali a tutta la classe dirigente. Ora mi chiedo:«Ha davvero senso spendersi per la politica?». Da una recente indagine emerge che tra i giovani l’interesse per la politica raggiunge solo il 4%.

20 febbraio 2010

calcio freestyle

Ragazzi di camorra di Pina Varriale



Antonio è un ragazzo di tredici anni che vive a Napoli con sua madre. La sua famiglia non gode di una buona situazione economica, per questo i Servizi Sociali hanno portato in un istituto i suoi due ...
Altro
fratelli, Giorgio e Giovanni, in attesa di affidarli ad un’altra famiglia. Ha perso il papà, vendeva accendini vicino alla metropolitana. Durante il matrimonio di sua sorella, la mamma lo informa che dovrà andare a vivere con a Scampia con la sorella Letizia e il cognato, senza dare spiegazioni. Lui la prende male perché è molto legato al suo quartiere, dove ha i suoi amici, la sua casa e la sua mamma. Alla fine si arrende e accetta. Arriva a Scampia e trova ad accoglierlo un paesaggio molto diverso da quello di casa sua: la casa è piccola, umida e “sembra fatta di cartone”. Dopo qualche giorno comincia ad andare a scuola, ma non per imparare, bensì per guadagnare. Infatti il cognato, Bruno, è un importante collaboratore di un boss, Michele l’Inglese, e lo costringe a vendere stecche di hashish ai ragazzi delle medie. Lui vorrebbe rifiutare ma non può perché se lo facesse non arriverebbe alla fine dei suoi giorni. Intanto si ambienta e si fa degli amici: Genni, Filippo, Pietro e Salvo. Con loro passo quel poco tempo libero che ha a disposizione. Così la vita di Antonio procede in modo monotono: va a scuola, vende le stecche, riporta i soldi a Bruno che, se ci sono non fa una piega, ma se non riporta a casa neanche un centesimo, lo picchia senza alcuna pietà davanti agli occhi lacrimanti di sua sorella. Un giorno, Antonio si accorge di essere seguito. L’uomo che lo segue è Michele l’Inglese. Fanno una chiacchierata e Michele dice ad Antonio di proporre ai suoi amici di entrare a far parte dell’organizzazione, cercando di arraffare negli autobus qualche portafogli o oggetto di valore. Così si crea un “organizzazione a delinquere” di ragazzini con a capo Antonio. Ogni settimana si ritrovano per fare il resoconto dei furti, e proprio in uno di questi incontri Antonio viene piantato da tutti perché alla riunione non si presenta nessuno. Il giorno dopo chiede il perché e, un po’ malavoglia gli amici gli dicono che sono andati al Rifugio. Chiede che cosa sia questo “Rifugio”, ed essi gli rispondono che è un luogo in cui si ritrovano e si divertono giocando con la ceramica, leggendo libri, e che è gestito da Arturo, un insegnante che tenta di diffondere la cultura nell’illegalità del quartiere. Subito constata che “è roba da femminucce” e li invita a pensare a cose più serie. Sentendone parlare sempre più spesso, decide di fare un visita al Rifugio. All’inizio è un po’ restio, ma presto comincia a trascorrerci sempre più tempo, trascurando il “lavoro”. Questo non fa piacere al boss, che così decide di dare fuoco al Rifugio. Tutti i ragazzi vedono i loro sogni infranti, dopo la morte di Genni in un incidente in motorino. Arturo parte per Milano, spaventato dalla camorra che lo teneva sott’occhio. Così Antonio, essendo stufo di tutta quella vita, decide di ritornare dalla madre a Napoli, tornando a trascorrere la vita di un tempo, quella che ogni bambino dovrebbe fare.


L'uomo che verrà

Martedì 16 siamo andati a vedere un film intitolato L’uomo che verrà.
Questo film parla della strage di Monte sole.
Martina è una ragazza con una grande famiglia: madre, padre due sorelle e un nuovo fratellino in arrivo ma nella sua casa vengono ospitati anche ribelli e partigiani.
Tempo prima aveva già avuto un fratellino che però gli era morto tra le braccia, da quel momento Martina smette di parlare.
Quando il nuovo fratellino nasce lei se ne occupa fin dall’inizio perché appena la madre partorisce arrivano i tedeschi.
Vede morire la madre e la nonna davanti agli occhi, ma non fa scenate, prende il fratellino e lo porta nel bosco.
Tutta la sua famiglia muore a parte il padre che successivamente per disperazione si fa uccidere.
Quando i tedeschi se ne vanno Martina è l’unica viva, insieme al suo fratello in una parrocchia, ma anche lì arrivano i tedeschi e lei riesce a scappare di nuovo.
L’ultima scena si vede Martina davanti alla sua casa, rimasta sola con il fratellino che gli canta la ninna nanna che gli cantava la sua mamma quando era più piccola.
Martina ricomincia a parlare.
L’uomo che verrà è il bambino che nasce durante la guerra ma vivrà un mondo nuovo.
“L’uomo che verrà” è un film che noi ragazzi della scuola paterna soprannominiamo “alla Giobba” il soprannome deriva dal fatto che un nostro insegnante (tale Giovanni Battista detto per l’appunto Giobba) ci fa vedere dei film “tosti”ovvero delle realtà che il mondo d’oggi nasconde, in questo genere di film spesso ci sono scene anche un po’ cruente, ma ci vuol far capire che al mondo non ci siamo solo noi…che non è tutto così semplice come sembra, ma che ci sono state, ci sono, e ci saranno delle ingiustizie,delle oppressioni, delle guerre civili.
Per me “L’uomo che verrà” è un film bello, ma che allo stesso tempo fa riflettere su quanto male hanno fatto i fascisti e i nazisti, e non solo agli ebrei che consideravano razza inferiore (cosa falsa), ma anche ai comuni civili, ci siamo chiesti il perché di questo e ragionandoci insieme siamo arrivati a una conclusione: visto che i tedeschi avevano perso diverse battaglie per vendetta se la sono presi con i più deboli, cioè i civili e ne hanno fatto una strage, e non solo a Montesole ma anche in altri posti, per esempio Sant’Anna di Stazzema.
Il film è in dialetto bolognese, ma è fatto molto bene anche a livello di scene,il messaggio arriva allo spettatore chiaro e tondo. È un film profondo e semplice anche se la fine fa commuovere.
L’uomo può volare, può uccidere, ma ha un difetto: può pensare…
Sarina Rake Ceci