Il progetto è partito dal desiderio di approfondire
la nostra conoscenza sulla mafia,
così ci siamo decisi a compiere un originale viaggio in Sicilia
dal 1 aprile al 5 aprile 2011.
PRIMO GIORNO
Venerdì 1 Aprile
La giornata
-partenza da Bologna
-arrivo a Palermo
-pranzo al sacco
-incontro con l’autista
-incontro con Rita Borsellino
-cena tipica
Cronaca
Siamo partiti la mattina del primo aprile dall’aeroporto di Bologna; abbiamo preso con entusiasmo l’aereo per Palermo e appena arrivati abbiamo pranzato, in una piazzetta vicino al nostro hotel, con i panini portati dietro da casa.
Dopo aver mangiato, siamo andati a conoscere l’autista che ci avrebbe accompagnato per tutti e cinque i giorni.
Ci ha portato subito a conoscere la mitica Rita Borsellino, sorella di Paolo Borsellino, l’uomo che è stato ucciso dalla mafia colpito da un’autobomba il 19 luglio 1992 sotto la casa della madre.
Conoscere Rita Borsellino è stata davvero una bella esperienza: ci ha raccontato la storia e la vita di suo fratello e cosa lui fece per combattere la mafia.
“Lui è morto sotto casa di nostra madre mentre stava andando a salutarla” ,ci ha detto Rita.
Ma la perdita di Paolo non fermò certo la sua famiglia nella lotta contro la mafia, anzi, la sua morte non ha fatto altro che rafforzare il desiderio di combattere e distruggere la mafia.
Dopo questa lungo e preciso racconto della vita del fratello, Rita ci ha salutato e ci ha regalato, senza che noi lo sapessimo, delle magliette della loro società.
Successivamente siamo andati a cenare in hotel dove ci hanno portato da mangiare tantissimi piatti tipici, tutti molto gustosi!
Agnese e Alice
SECONDO GIORNO
Sabato 2 Aprile
Cronaca
Oggi abbiamo visitato l’intera città di Palermo con una nuova guida che ha dato a tutti una radiolina con l’auricolare per sentire meglio le sue spiegazioni.
Abbiamo visitato quasi tutti i monumenti, ma in particolare ricordiamo il grande Teatro Lirico, che è il secondo più grande d’Europa, e la cattedrale che all'esterno è in stile arabo.
Nella Piazza della Memoria, di fronte alla questura, abbiamo visto scritti sui gradini i nomi dei magistrati Falcone, Borsellino e Chinnici, vittime della mafia. Lungo l'autostrada abbiamo anche visto l'albero dedicato a Falcone vicino all’uscita di Capaci, e, lungo l’autostrada, la stele in ricordo delle vittime della mafia.
Inoltre abbiamo visitato numerosi grandi parchi; la loro caratteristica che ci ha maggiormente colpito é la presenza di numerose ed enormi piante esotiche, come le palme, alte come i pioppi cipressini qui da noi.
In Sicilia abbiamo trovato numerose testimonianze lasciate da tante civiltà e dominazioni succedutesi nel tempo come quella araba, che ci ha lasciato il mercato di Ballarò, l'esterno della cattedrale a l'Arbreche a Piana degli Albanesi, quella Ebraica e quella Normanna.
Questa multiculturalità ci ha molto colpito perché è molto attuale, infatti in Sicilia sono riuscite a convivere e convivono ancora culture così diverse senza provocare guerre ma riuscendo a costruirne una molto più ricca e completa, che li ha resi superiori a molti altri popoli.
Davide e Fudy
TERZO GIORNO
Domenica 3 aprile
Domenica 3 aprile
Cronaca
La mattina abbiamo visitato Piana degli Albanesi, dove la guida ci ha fatto vedere un museo Arbresh con abiti da matrimonio tradizionali che usano ancora ora.
Dopo aver visitato Piana degli Albanesi ci siamo trasferiti in un posti lì vicino chiamato Portella della Ginestra. Lì due sopravvissuti alla strage ci hanno raccontato gli avvenimenti di quel tragico 1 maggio 1947: festa dei lavoratori.
Dopo un lungo tragitto arriviamo a Mondello: una bellissima spiaggia, dove abbiamo mangiato con i panini portati dall'hotel; dopo mangiato ci siamo avventurati nell'acqua gelata del mare di Sicilia.
Verso le cinque l'autista del pullman ci ha accompagnati nella gelateria più antica di Palermo. Dopo la messa, siamo andati direttamente in pizzeria, ma il pranzo non è stato un gran che.
La mattina abbiamo visitato Piana degli Albanesi, dove la guida ci ha fatto vedere un museo Arbresh con abiti da matrimonio tradizionali che usano ancora ora.
Dopo aver visitato Piana degli Albanesi ci siamo trasferiti in un posti lì vicino chiamato Portella della Ginestra. Lì due sopravvissuti alla strage ci hanno raccontato gli avvenimenti di quel tragico 1 maggio 1947: festa dei lavoratori.
Dopo un lungo tragitto arriviamo a Mondello: una bellissima spiaggia, dove abbiamo mangiato con i panini portati dall'hotel; dopo mangiato ci siamo avventurati nell'acqua gelata del mare di Sicilia.
Verso le cinque l'autista del pullman ci ha accompagnati nella gelateria più antica di Palermo. Dopo la messa, siamo andati direttamente in pizzeria, ma il pranzo non è stato un gran che.
Anna
Poesia su Portella della Ginestra
O tu montagna così maestosa
ma allo stesso tempo tu
tu che hai fatto nascondere codardi
assettati di sangue
per poi farti colare fiumi pieni di corpi senza vita
che fluttuano ancora adesso
per la GIUSTIZIA
e avranno pace
solo quando la mafia cesserà di vivere
come in quel giorno
di un 1° maggio del 1947.
Pietro
Portella della Ginestra
Portella della Ginestra è il luogo dove molte persone hanno versato il loro sangue per protestare contro lo sfruttamento del loro lavoro.
Il 1° maggio 1947, festa del lavoratori, Salvatore Giuliano sparò sulla folla dei manifestanti, per ordine di quella mafia che compie azioni spaventose e che sfrutta le persone per poi ucciderle; che separa i genitori dai loro bambini, i mariti dalle mogli, sapendo di seminare dolore; che mette a disagio i cittadini, costretti a stare alle sue regole.
Ma ancora molto grande è la forza che i testimoni hanno per lottare contro la mafia.
Sono ancora forti Serafino e Mario; forte è il loro coraggio, la loro resistenza, la loro voglia di comunicare ai giovani la loro storia.
Quell'esperienza li ha fatti crescere in fretta; essi hanno saputo trasformare le profonde ferite e il dolore di quel giorno in un messaggio di speranza per i giovani.“Siete la speranza per il futuro…, studiate, studiate !”, diceva Mario.
In quel meraviglioso paesaggio i sassi “parlavano”; i due testimoni con il loro racconto ci hanno travolto; il ricordo chiaro di quegli interminabili momenti ci ha fatto rivivere con profonda emozione quel dramma; la loro forza di ribellarsi con determinazione alla mafia, per far valere i propri diritti, in quegli anni di omertà, ci ha veramente colpiti; dall’alto dei loro ottant’anni la loro speranza in un futuro migliore ci ha trasmesso ottimismo puro…!
Serafino e Mario ci hanno fatto capire che tutto è possibile e che si può “andare contro”, contro qualcosa di ingiusto, impegnandosi con lo studio, l’informazione e la partecipazione!
Francesca
QUARTO GIORNO
Lunedì 4 Aprile
Cronaca
Selinunte,Castelvetrano e Mazzara del Vallo.
Questa splendida giornata è iniziata con il viaggio da Palermo verso Selinunte,il più grande sito Archeologico della Sicilia, dove abbiamo avuto la possibilità di immaginare la vita che vi si svolgeva all'epoca del maggior splendore della polis.
Siamo rimasti incantati dalla vastità del parco e alla vista di un mare esteso dai bellissimi colori, con la spiaggia che finiva sotto l'area del Sito Archeologico. Abbiamo visitato l'Acropoli e le rovine di alcuni templi, uno dei quali, quello dedicato ad Hera, era stato ricostruito nel '900. L 'area verde che li circondava dava ancora maggior risalto alla loro bellezza.
Dopo aver visto Selinunte ci siamo diretti verso Castelvetrano, con stampate negli occhi le indimenticabili immagini della città greca appena visitata.
A Castelvetrano abbiamo visitato la "Casa dei Giovani",un'associazione che ha la scopo di aiutare ad integrare le persone con vari problemi.
Appena arrivati nella comunità, siamo stati accolti con un meraviglioso pranzo a base di prodotti provenienti dai terreni confiscati alla mafia, e abbiamo avuto anche l'occasione di assaporare il tipico pane nero di Castelvetrano, veramente squisito, specie se condito con un filetto d'olio d'oliva fatto da loro.
Dopo mangiato, abbiamo fatto un incontro con un operatore della comunità, che ci ha parlato di come funziona l'associazione, che gestisce beni confiscati alla mafia. Ci ha riferito delle difficoltà superate, delle minacce subite, delle paure per la propria incolumità.
E ci ha voluto sottolineare che molte persone , come ex tossicodipendenti e immigranti, pur avendone bisogno, non vogliono lavorare in questi tipi d'associazione per paura di fare la stessa fine che hanno fatto molte persone che lavoravano contro la mafia.
Infine, poco prima di partire per Mazzara del Vallo, abbiamo fatto un giro per vedere alcune piante.
Mazzara del Vallo è un paese di pescatori abitato anche da molti Tunisini raggruppati in un loro quartiere. Per molti anni Tunisini e Mazzaresi si sono ignorati, ,tanto è vero che c'erano le scuole per i Mazzarezi e le scuole per i Tunisini. Ma un giorno alcune scuole hanno deciso di far fare una gita insieme per far si che le due culture si frequentassero un po'; e a quanto pare questa gita gli è servita molto!
A Mazzara abbiamo visitato il Museo Archeologico, con reperti della civiltà greca e fenicia, tra i quali spicca il Satiro danzante. Infine abbiamo fatto un lungo giro per il centro della città con una guida simpatica che spiegava le cose con battute buffe, e ci siamo diretti verso il nostro albergo.
Rut, Giovanni e Sinclair
QUINTO GIORNO
Martedì 5 Aprile
Cronaca
Al mattino ci siamo alzati, siamo scesi a fare colazione e poi è arrivato il bus che ci ha portato a Cinisi, città in cui abbiamo visitato la casa di Peppino Impastato ed abbiamo incontrato il fratello Giovanni Impastato, che ci ha parlato della sua infanzia con il fratello e soprattutto della forte personalità di mamma Felicia.
Terminato l’incontro siamo andati a pranzo a Partinico, presso la sede della Cooperativa “NoE”, cioè “no-emarginazione”, sorta su terreni confiscati alla famiglia Madonia. Abbiamo fatto un incontro con un membro della cooperativa che ci ha raccontato la loro storia e ci ha fatto assaggiare delle magnifiche fave da loro coltivate.
Siamo poi andati al cimitero di Cinisi sulla tomba di Peppino e di mamma Felicia; lì con don Francesco abbiamo recitato una preghiera insieme.
Ormai era arrivata l’ora di tornare a casa. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati sul luogo in cui è stato ucciso Giovanni Falcone il 23 maggio 1992.
Arrivati all’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo, abbiamo salutato il nostro caro autista Roberto ed abbiamo scattato una foto-ricordo con lui.
Ci siamo poi incamminati verso l’ingresso dell’aeroporto, abbiamo svolto le operazioni di imbarco, siamo saliti sull’aereo e siamo partiti per Bologna.
Maria Teresa
A proposito di Mafia
La Sicilia è vista da molti attraverso uno specchio che riflette solo l'apparenza, fatta di mafia, pattume per le strade e quant'altro.
Se invece si costruisse uno specchio che rifletta l'interiorità di una qualsiasi cosa, questa sarebbe la regione più sorridente del mondo intero!
E' strano come un piccolo gesto possa colpire una persona a tal punto da farla innamorare.
Anche solo una foto di " mamma Felicia " è bastata a farci capire lo splendore di donna che era!
Mi immagino casa Impastato come una casa "colorata", fatta di scambi, personalità, discussioni e amore.
Non sento tanto forte la figura del padre in campo mafioso; lui ascolta, protegge, parla e cerca di capire!
Per quanto riguarda il personaggio di Peppino, credo che gli si possa attribuire questo motto: "La pace è cercare di capire per capirsi". Lui voleva sconfiggere la mafia per trovare pace; voleva capire cos'era la mafia per poterla distruggere.
Fa sempre un certo effetto sapere che al mondo c'è gente che porta avanti un ideale fino in fondo. Non ci si può certo mettere a confronto, ma si può pensare che di gente così almeno un po' ce ne sia ancora! Anche il fratello Giovanni, ora sta continuando la strada spianata da Peppino; non
mancano le minacce, ma.. si va avanti!
Credo che questo esempio sia fondamentale per offrire a noi, ragazzi di oggi, una nuova visione del mondo!
A me personalmente, girando per le strade di Palermo venivano in testa pensieri come: " E se quello è un mafioso? ", ma poi vedendo la voglia e la passione che le nostre guide o i ragazzi dell'hotel ci mettevano nello spiegarci o nel compiere il loro lavoro, ogni pensiero di questo tipo si perdeva come un ago in un pagliaio.
Vedendo un film è inevitabile che scenda una lacrima, che però è provocata da qualcosa di abbastanza lontano dallo spettatore; quando però ti vedi davanti la casa di Badalamenti non sai più cosa dire...pensi che stai pestando la terra che ha pestato lui, pensi che dietro quelle mura lui ha passato tutte le notti e poi ti volti e vedi quella della famiglia Impastato e sorridi; ti volti e ti rivolti e non sai cosa pensare; diventa tutto buio e rivivi le scene del film come fossero davanti a te.
E per finire vedi la bara: dentro a quell'oggetto di marmo c'è il corpo di una persona che ti sei solo immaginata, c'è un'anima che vive ancora dentro milioni di persone, c'è un cuore che sapeva amare, c'è una bellezza indiscutibile!
Tutte queste persone lavorano per far sì che quello che è stato iniziato tanti anni fa, resti a galla, viva intorno a noi e non muoia mai.
Tutte queste persone occupano terre confiscate alla mafia e le riutilizzano a scopi benefici.
Tutte queste persone rendono la Sicilia il posto più profondo sulla faccia della terra!
Sara e Chiara
Tutte queste persone rendono la Sicilia il posto più profondo sulla faccia della terra!
Sara e Chiara
ma....
RispondiEliminahai fatto "copia e incolla"spero...