20 febbraio 2010

L'uomo che verrà

Martedì 16 siamo andati a vedere un film intitolato L’uomo che verrà.
Questo film parla della strage di Monte sole.
Martina è una ragazza con una grande famiglia: madre, padre due sorelle e un nuovo fratellino in arrivo ma nella sua casa vengono ospitati anche ribelli e partigiani.
Tempo prima aveva già avuto un fratellino che però gli era morto tra le braccia, da quel momento Martina smette di parlare.
Quando il nuovo fratellino nasce lei se ne occupa fin dall’inizio perché appena la madre partorisce arrivano i tedeschi.
Vede morire la madre e la nonna davanti agli occhi, ma non fa scenate, prende il fratellino e lo porta nel bosco.
Tutta la sua famiglia muore a parte il padre che successivamente per disperazione si fa uccidere.
Quando i tedeschi se ne vanno Martina è l’unica viva, insieme al suo fratello in una parrocchia, ma anche lì arrivano i tedeschi e lei riesce a scappare di nuovo.
L’ultima scena si vede Martina davanti alla sua casa, rimasta sola con il fratellino che gli canta la ninna nanna che gli cantava la sua mamma quando era più piccola.
Martina ricomincia a parlare.
L’uomo che verrà è il bambino che nasce durante la guerra ma vivrà un mondo nuovo.
“L’uomo che verrà” è un film che noi ragazzi della scuola paterna soprannominiamo “alla Giobba” il soprannome deriva dal fatto che un nostro insegnante (tale Giovanni Battista detto per l’appunto Giobba) ci fa vedere dei film “tosti”ovvero delle realtà che il mondo d’oggi nasconde, in questo genere di film spesso ci sono scene anche un po’ cruente, ma ci vuol far capire che al mondo non ci siamo solo noi…che non è tutto così semplice come sembra, ma che ci sono state, ci sono, e ci saranno delle ingiustizie,delle oppressioni, delle guerre civili.
Per me “L’uomo che verrà” è un film bello, ma che allo stesso tempo fa riflettere su quanto male hanno fatto i fascisti e i nazisti, e non solo agli ebrei che consideravano razza inferiore (cosa falsa), ma anche ai comuni civili, ci siamo chiesti il perché di questo e ragionandoci insieme siamo arrivati a una conclusione: visto che i tedeschi avevano perso diverse battaglie per vendetta se la sono presi con i più deboli, cioè i civili e ne hanno fatto una strage, e non solo a Montesole ma anche in altri posti, per esempio Sant’Anna di Stazzema.
Il film è in dialetto bolognese, ma è fatto molto bene anche a livello di scene,il messaggio arriva allo spettatore chiaro e tondo. È un film profondo e semplice anche se la fine fa commuovere.
L’uomo può volare, può uccidere, ma ha un difetto: può pensare…
Sarina Rake Ceci

1 commento:

  1. Bella recensione...continuate ad usare la testa per andare a fondo alle cose. E un grazie anche a Giobba! Ciao, Stefano

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